mercoledì 13 agosto 2025

L'isola che non c'è!

 






















Padroneggiare l'arte di determinare la dimensione perfetta dell'isola in cucina è fondamentale per creare uno spazio funzionale e bello. Quando si parla di design della cucina, la dimensione dell'isola è un aspetto fondamentale che spesso viene trascurato. Non si tratta solo di estetica o di rendere la cucina bella da vedere. La dimensione dell'isola gioca un ruolo significativo nel determinare la funzionalità della cucina.

Un'isola troppo grande può ostacolare il movimento in cucina. Può diventare un ostacolo, rendendo difficile muoversi, soprattutto quando più persone utilizzano la cucina. D'altra parte, un'isola troppo piccola può compromettere sia lo stile che la funzionalità della cucina. Potrebbe non offrire abbastanza spazio di lavoro o di contenimento, che sono spesso i motivi principali per cui si desidera un'isola nella cucina o cucina-living.

Pertanto, quando si pianifica una ristrutturazione o si progetta una nuova cucina, è importante valutare attentamente le dimensioni dell'isola. Non esiste una soluzione universale. La dimensione ideale dell'isola dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni della cucina, la disposizione e l'utilizzo previsto dell'isola. Quando si tratta di valutare idee per isole in cucina, una cosa da tenere a mente è che richiedono uno spazio relativamente generoso. 

Tuttavia, sebbene non esista una dimensione standard per le isole da cucina, esiste una dimensione media a cui tende la maggior parte delle isole da cucina. La dimensione media di un'isola da cucina è di circa 1 metro per 2 metri. Questa dimensione è sufficiente per offrire un buon spazio di lavoro e di contenimento, ma non così grande da sovraccaricare la cucina.

Detto questo, la dimensione dell'isola della cucina dovrebbe essere determinata in ultima analisi dalle dimensioni e dalla disposizione della cucina, nonché dalle vostre esigenze e preferenze specifiche. Se avete una cucina grande e avete bisogno di molto spazio di lavoro e di spazio per riporre gli oggetti, potete optare per un'isola più grande. D'altra parte, se la vostra cucina è più piccola, un'isola più piccola (o magari un'isola mobile che può essere spostata quando non viene utilizzata) potrebbe essere più adatta.

Un fattore chiave per il successo della progettazione di una cucina è lo spazio intorno all'isola. Questo viene spesso definito "spazio di passaggio". Idealmente, intorno all'isola dovrebbero esserci almeno 90-120 cm di spazio. Questo consente di muoversi facilmente in cucina e garantisce che ante e cassetti possano essere aperti senza ostacoli. Al di sotto di questi numeri la cucina non funzionerà correttamente. Potresti avere difficoltà ad aprire il frigorifero o la lavastoviglie, o potresti non avere abbastanza spazio per cucinare comodamente in piedi ai fornelli. D'altra parte, troppo spazio intorno all'isola può far sembrare la cucina spoglia.

Le sue dimensioni dovrebbero anche essere proporzionali alla superficie complessiva della cucina. In altre parole, l'isola dovrebbe essere in armonia con il resto della cucina. Non dovrebbe essere così grande da sopraffare lo spazio, né così piccola da sembrare fuori posto. Come regola generale, le isole da cucina dovrebbero occupare tra un decimo e un quindicesimo della superficie complessiva della cucina. Ciò significa che se la cucina è di 28 metri quadrati, l'isola dovrebbe avere una superficie compresa tra 2,8 e 4,2 metri quadrati. Questo garantisce che l'isola sia proporzionata al resto della cucina.

Tuttavia, queste sono solo linee guida. La dimensione ideale per l'isola della tua cucina dipende dalla disposizione specifica della cucina e dalle preferenze personali. Alcuni potrebbero preferire un'isola più grande che diventi il punto focale, mentre altri potrebbero preferire un'isola più piccola che si fonda con il resto della cucina.

Calcola la superficie totale della tua cucina: inizia misurando la lunghezza e la larghezza della tua cucina. Moltiplica queste due misure per ottenere la superficie totale. Ad esempio, se la tua cucina è lunga 6 metri e larga 4,5 metri, la superficie totale è di 28 metri quadrati.
Determina la metratura ideale per l'isola della tua cucina: l'isola non dovrebbe occupare più del 20% della metratura totale della cucina. Questo assicura che sia proporzionata e lasci ampio spazio per muoversi in cucina. Per calcolarla, moltiplica la metratura totale della tua cucina per 0,20. Nel nostro esempio, se la tua cucina è di 28 metri quadrati, l'isola dovrebbe idealmente essere di circa 5,5 metri quadrati (28 metri quadrati x 0,20).

Quando si pianifica la dimensione dell'isola della cucina, un fattore importante da considerare in aggiunta sono le dimensioni delle lastre per i piani di lavoro. Le dimensioni della lastra del piano di lavoro possono influenzare significativamente le dimensioni finali dell'isola. 

Uno sbalzo di 25 cm su un'isola in cucina può funzionare, ma potrebbe non essere sufficiente per una seduta comoda. La maggior parte degli esperti consiglia uno sbalzo di 30 cm per le sedute, poiché questo offre spazio sufficiente per sedersi comodamente senza che le ginocchia tocchino l'isola. Tuttavia, la sporgenza più adatta a te dipenderà dalle tue esigenze e preferenze specifiche. Come regola generale, ogni persona dovrebbe avere a disposizione circa 60 cm di spazio libero sull'isola della cucina. Questo garantisce spazio a sufficienza per mangiare e bere senza imbarazzo, e anche sufficiente spazio per sedersi e alzarsi da sedie o sgabelli. 

Gli sgabelli e le sedie da cucina standard sono in genere larghi dai 40 ai 50 cm, quindi dovrai tenerne conto nei tuoi calcoli. E quindi tanto per fare un esempio: se intendi posizionare 4 sgabelli sull'isola della tua cucina, dovrai considerare la larghezza degli sgabelli e lo spazio che desideri lasciare tra uno e l'altro. Se prevedi circa 60 cm di spazio per sgabello, avrai bisogno di un'isola lunga almeno 2,4 metri (o 240 cm) per ospitare comodamente 4 sedie.


giovedì 1 maggio 2025

“Less is more”: Minimalismo Monacale

 

“Less is more” è una celebre citazione attribuita all’architetto e designer tedesco Ludwig Mies van der Rohe che viene solitamente tradotta in italiano con “meno è meglio”. 

Ecco quindi che, nel design di interni, “Less is more” abbraccia un minimalismo più o meno estremo, ascetico e monacale, un nuovo trend accelerato, oltre che dai gusti di questo decennio, dal numeroso seguito che ha su social come Instagram o Pinterest, nonché dalla tempestiva attenzione che colossi come Netflix e YouTube dedicano ai guru del riordino e del minimalismo negli ambiti più disparati. 

E vuoi per una legittima presa di coscienza della necessità di occuparsi di meno cose, così da aver una qualità della vita migliore, vuoi per una scelta quasi radicale di semplicità, vuoi per una eleganza estetica e formale, attenzione allora a non sottovalutare il vantaggio di una trasformazione sottrattiva. 

 “Less is more” dove “Meno” è il risultato finale; sebbene la sottrazione sia l’atto di arrivare a quel “meno”, non equivale a “fare meno”.  In effetti per arrivare a quell'attraente “meno” spesso occorre fare, o almeno pensare, molto.

Come ci ricorderebbe Schopenhauer, forse, essere felici non significa avere tutto, ma volere meno. In tempi in cui la felicità è spesso trattata come un dovere da esibire, Schopenhauer ci libera da ogni illusione, e ci insegna a riconoscere il valore della solitudine creativa, della moderazione. In un mondo che ci bombarda di stimoli e promesse, Schopenhauer è una voce controcorrente. Ci spoglia delle illusioni, ci invita alla misura, alla sobrietà, al ritorno all’essenziale. Ma non lo fa per renderci tristi, al contrario. Lo fa per aiutarci a distinguere ciò che è inutile da ciò che conta davvero.
















Minimalismo Raffinato e Poetico

BOISERIE & C.
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Naturalezza minimal in Toscana

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Il decluttering è veramente terapeutico

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ORDINE - DISORDINE - 11 REGOLE

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domenica 27 aprile 2025

Tra le 5 principali tendenze del design per il 2025 c'è di nuovo l'Industrial Vintage




















Tra le 5 principali tendenze del design per il 2025 c'è di nuovo il vintage retro industrial, il rustrial, il vintage industrial, il traditional industrial, tutti stili più o meno equivalenti, che si basano sull'integrazione del design industriale negli ambienti domestici.

Il rustrial: questo termine, (sembra coniato dalla community di Houzz), unisce due delle maggiori tendenze degli ultimi anni dell’arredamento di interni e di esterni, ovvero lo stile rustico e quello industriale, imponendosi come protagonista anche per il 2025, non solo in ambiti professionali, ma anche nelle comuni abitazioni.

Vuoi per: 

la diversità dei materiali per applicazioni industriali: l'impiego di materiali durevoli, sostenibili e ad alte prestazioni sta diventando sempre più importante;

la modularità: i prodotti nei settori dei beni strumentali e della tecnologia medica devono essere riparabili, aggiornabili e di facile manutenzione;

l'ergonomia e l'utilizzo intuitivo: gli strumenti di misura, gli utensili e i dispositivi medici devono dare priorità alla facilità d'uso e alla sicurezza.

Il rustrial miscela concettualmente gli stili che hanno dominato la scena del design, ovvero il rustic e l’industrial: il neologismo spiega precisamente l’intento di questa tendenza, che si propone di accostare elementi apparentemente diversi per creare qualcosa di nuovo e originale.

Arredo rustic industrial vintage: dove e perché?

Lo stile industrial vintage è di moda da tempo, in breve con alcuni elementi del passato, ma con un twist moderno, e un'attenzione alla personalizzazione e alla sostenibilità. Caratterizzato da estetica di impatto, semplicità, funzionalità ed elementi strutturali a vista, soprattutto in metallo, come ferro e alluminio, legno ruvido, elementi vintage di recupero. Mutuato quindi dalle applicazioni industriali è oggi molto in voga anche in ambito domestico. Soprattutto se non trascura l’aspetto estetico accanto a quello più specificamente utile, tecnico e pratico dei prodotti.


La storia dello stile industrial vintage

Il rustrial, da un punto di vista storico, essendo lo stile industrial vintage, nasce negli Stati Uniti degli anni ’50, quando iniziarono a trasformare ex-magazzini, vecchi depositi e fabbriche abbandonate in loft; spazi grandi e in disuso, affascinanti se recuperati e riportati a nuova vita come abitazioni o laboratori.

Parallelamente questo stile ha adottato mobili e accessori di recupero nel più puro stile eco rustico nelle sue tante varianti, tra cui il famosissimo "shabby chic" e "country chic" che ha imperato. In questo caso, le caratteristiche principali sono la attualizzazione di vecchi mobili, prevalentemente in legno sbiancato, naturale o trattato, all’insegna di un senso del “vissuto” interpretato come valore aggiunto.

A questo proposito lo shabby chic resta indubbiamente uno stile caratterizzato dall'uso dei colori pastello, a volte un pò lezioso e dall’estetica ricercata. Il primo consiglio per farlo digerire anche agli uomini è quello di renderlo più shabby e meno chic, ovvero ripulirlo dagli eccessi, smorzando l’opulenza e l’esagerazione, gli accenti più carichi, e puntando invece sulla parte shabby e quindi più logora e ruvida. A loro piacerà l'aspetto vintage e di recupero fatto di pezzi "salvati" e mobili "costruiti" riutilizzando oggetti, mobili e materiali vecchi, grezzi o abbandonati.

Una filosofia che prevede di usare materiali naturali, trattati e lavorati secondo sistemi artigianali che non snaturano la loro origine.

Fusione tra due stili contrastanti che però possono accostarsi attraverso piacevoli compromessi che coniugano – come spiegano gli esperti di interior design – l’aspetto e i dettagli di un loft newyorkese con il calore di una tipica casa mediterranea meridionale.

Il segreto vincente è il contrasto tra il freddo del metallo e il caldo del legno. Per riprodurre efficacemente lo stile rustrial servono entrambi: per dare un tocco di calda eleganza all’austerità e al rigore del metallo e del cemento predominanti. Eviterei eventuali pizzi e ricami che nello stile rustico non mancano, ma che davvero sono out in questi contesti.